Diabete & Sport un connubio vincente. Il diabete colpisce bambini e giovani e non deve in alcun modo, far pensare loro di non poter svolgere alcuna attività fisica perché contrariamente invece ,l’esercizio fisico regolare, contribuisce di gran lunga a mantenere un buon livello glicemico e lipidi nel sangue nelle persone per l’appunto con questa patologia. Bisogna imparare a destreggiarsi tra eventuali crisi ipoglicemiche e crisi iperglicemiche.
Il paziente con diabete di tipo 1 deve monitorare i livelli di glucosio nel sangue prima, durante e dopo l’esercizio fisico e soprattutto deve tenere a mente che in base all’ attività sportiva che intende svolgere si deve adottare una modalità di prevenzione diversa.
Alcuni sport come: corsa, sollevamento pesi e gli sport d’ intervallo come l’hockey sono per lo più atti a mantenere i livelli glicemici un po’ più alti, mentre l’esercizio aerobico come esempio fare jogging o pedalare è associato alle ipoglicemia.
Bisogna però non sottovalutare che il pericolo delle ipoglicemie può presentare il conto quando l’ “atleta” dopo un intensivo allenamento va a dormire
Ed è per questo che bisogna imparare ad adottare la giusta strategia in base alla risposta che da’ il proprio organismo all’esercizio fisico a cui è stato sottoposto, una gestione glicemica sicura ed efficace.
Chi è affetto da diabete può e deve fare attività motoria poiché ha un effetto positivo sulla malattia migliorando sia il metabolismo e sia lo stato psicologico della persona.
Per quanto riguarda l’attività agonistica bisogna approfondire lo stato di salute dell’individuo e quindi effettuare una visita cardiologica più intensa e accurata per non trascurare lo stato del cuore che in una persona sedentaria potrebbe presentare un rischio cardiovascolare medio-elevato.

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TIPOLOGIA DI SPORT.

Attività lenta e prolungata: corsa, cardio- fitness, nuoto, sci da fondo, ciclismo, ecc. CONSUMA GRASSI.

ANAEROBICO:

Attività veloce e breve, sprint, salto, disco, sollevamento pesi, ecc. CONSUMA ZUCCHERI.

ATTIVITA’ MISTE:

Calcio, judo, basket, pallavolo

 

SPORT & GLICEMIA.

Nel momento in cui si inizia nell’arco della giornata a svolgere attività sportiva occorre innanzitutto diminuire l’erogazione dell’insulina e se invece, dovesse verificarsi un iperglicemia, (superiore a 250 con presenza di chetonuria) astenersi dall’allenamento ed eseguire la relativa correzione. Solo quando abbiamo raggiunto un valore accettabile adempiere allo svolgimento dello sport, se invece c’è un’iperglicemia (superiore 250 ma in assenza di chetoni) fare l’allenamento senza però aggiunta di carboidrati che normalmente si ingeriscono quando si ha una glicemia medio-bassa ogni 30-60 minuti di esercizio.

Partecipare all’allenamento con una buona idratazione, bisognerebbe aver ingerito almeno 2 ore prima 300 ml di acqua, dopo mezz’ora di allenamento altri 250 ml…..e continuare poi per il resto della giornata a bere a piccoli sorsi poiché una buona idratazione, favorisce una buona glicemia e previene fenomeni trombo-embolici.

Durante l’ allenamento cosi come anche in altri momenti della giornata, portare sempre con sé: glucometro, strisce, acqua e zucchero, insulina, zuccheri composti e il glucagone sperando ci sia qualcuno che lo sappia usare.

Ricordiamo che il glucagone viene usato proprio nei casi più gravi, consiste in una fiala di zucchero da iniettare sottocute in quanto il paziente non riesce più a deglutire.

ASPETTI PSICOLOGICI.

Fondamentale in tutto questo stile di vita è l’aspetto psicologico. Il primo messaggio che la nostra mente elabora quando avviene un esordio, è proprio quello che ormai la nostra vita seguirà un percorso diverso che ci contraddistinguerà da tutti gli altri e ci si comincia a sentire erroneamente “diversi”. Infatti ci si renderà conto ben presto che di diverso non c’è proprio niente. Il bimbo, il ragazzo, il giovane che possiede una passione sportiva deve e soprattutto può continuare ad esercitarla poiché ha le stesse e identiche possibilità di raggiungere elevati traguardi di un coetaneo non diabetico. In questo modo continuando ad inseguire i propri obbiettivi il ragazzo avrà ben presto la possibilità di confrontarsi con una realtà a cui ben sperava di appartenere.

Portare a compimento un proprio lavoro quando invece si è avuta una perplessità iniziale accrescerà nella persona con diabete la fiducia in se stessa che, sarà d’aiuto per tutte le altre cose. Lo sport, ha come prerogativa, a prescindere da chi lo pratica, la peculiarità di favorire una crescita armoniosa ed equilibrata della persona, rendendo migliori i rapporti con gli altri e soprattutto con se stesso sfidando quando di malsano invece ci offre la società, combattendo la vita sedentaria, bullismo, violenza, tabagismo e uso di sostanze dopanti.

Fare sport non significa solo allenare il nostro corpo ma ha come conseguenza anche abituare la nostra mente al confronto con gli altri e rispettando le diversità di ognuno di noi, non invadere lo spazio altrui ma vivere avendo la cognizione dell’atteggiamento giusto e quello sbagliato cercando di far prevalere quello più rispettoso nei confronti della persona di fronte.

La persona con diabete non deve porsi dei limiti ma deve saper adattare lo stato in cui si trova all’ allenamento che deve affrontare tutto questo però non deve diventare motivo di frustrazione, si tratta solo di prendersi cura di se stessi nella maniera più corretta.

L’esercizio fisico nel diabetico è indicato per gli stessi motivi per cui lo dovrebbe svolgere ogni persona in generale. Anzi ne trarrà ulteriore vantaggio la persona che soffre di questa patologia rispetto ad un individuo “sano”.

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